Migrazioni, dalla Libia a Lampedusa e poi inizia una tempesta – FOTO

Sequestrato un peschereccio di Monastir con migranti irregolari a bordo. Nel pomeriggio sbarcano quaranta migranti partiti dalla Tunisia. A mezzanotte altri novanta partiti dalla Libia e intercettati dalla Guardia Costiera poche ore prima di una perturbazione che li avrebbe potuti far naufragare

Uno momento dello sbarco di migranti partiti dalla tunisina Sfax ed approdati il pomeriggio del 26 ottobre 2020 a Lampedusa

di Mauro Seminara

Ieri Lampedusa è stata interessata da tre eventi di diverso tipo ma tutti e tre legati a migrazione irregolare. Ancora buio, la Guardia di Finanza ha intercettato un piccolo peschereccio tunisino della marineria di Monastir che aveva a bordo passeggeri irregolari e probabilmente era pronto a farli sbarcare a Lampedusa dopo aver violato le acque territoriali italiane. Dal peschereccio sono stati fatti sbarcare, nel porto dell’isola dove è stato scortato, circa una dozzina di probabili harraga che tentavano di introdursi in Italia lasciandosi alle spalle la fame della crisi economica tunisina. Sottoposto a sequestro preventivo il peschereccio colto in flagranza di reato secondo il Testo Unico sull’Immigrazione Clandestina dai militari delle Fiamme Gialle, il comandante è stato fermato e condotto in caserma per le procedure di rito, i restanti tre membri di equipaggio sono rimasti a bordo con un militare di piantone ed i passeggeri illegali sono stati trasferiti al centro di prima accoglienza dell’isola dopo il triage sanitario.

Qualche ora più tardi, intorno alle cinque del pomeriggio, una motovedetta della Guardia Costiera ha toccato la banchina del porto di Lampedusa con circa quaranta migranti tra i quali anche sei donne e quattro bambini. Nazionalità miste, subsahariani ma anche nordafricani, con porto di partenza Sfax, in Tunisia, confermato anche dall’imbarcazione giunta pochi minuti dopo – vuota per via del trasbordo sulla motovedetta – pilotata da un guardacoste. Mentre dalla unità SAR classe 300 della Guardia Costiera scendevano uomini, donne e bambini presi in braccio dai marinai, la motovedetta dondolava vistosamente evidenziando le irrequiete condizioni meteo marine anche dentro il porto dell’isola. Circa un’ora più tardi tutti i migranti, smarriti ed ancora scombussolati dal viaggio su un barchino di pochi metri in cui prendevano posto 38 persone, si trovavano al centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola e sull’isola tramontava l’ultimo raggio di luce.

Intorno alla mezzanotte in porto sono arrivate due motovedette con a bordo novanta migranti miracolosamente vivi che avevano lasciato la costa della Libia per raggiungere un luogo sicuro in Europa. Altri novanta migranti in prevalenza eritrei ma anche alcuni marocchini e pakistani, con cinque donne e ventisei minori sono arrivati appena in tempo nei pressi di Lampedusa dove ad intercettarli, fermarli e prenderli a bordo è stata la Guardia Costiera in dirittura di arrivo di un lunghissimo e pericoloso viaggio. Circa un’ora per esperire tutte le procedure prima del trasferimento al centro di prima accoglienza di quelle persone ancora molto provate ed incredule per il porto sicuro raggiunto. Poi sull’isola si è alzato un inquietante vento, preludio di un temporale con scariche di fulmini e forte pioggia nel cuore della notte. Se la barca salpata dalla costa ovest della Libia avesse tardato di qualche ora, magari per un’avaria, avrebbero trovato una tempesta invece che una motovedetta ad attenderla entro le dodici miglia e sarebbero probabilmente morti tutti.

Informazioni su Mauro Seminara 705 Articoli
Giornalista palermitano, classe '74, cresce professionalmente come fotoreporter e videoreporter maturando sulla cronaca dalla prima linea. Dopo anni di esperienza sul campo passa alla scrittura sentendo l'esigenza di raccontare i fatti in prima persona e senza condizionamenti. Ha collaborato con Il Giornale di Sicilia ed altre testate nazionali per la carta stampata. Negli anni ha lavorato con le agenzie di stampa internazionali Thomson Reuters, Agence France-Press, Associated Press, Ansa; per i telegiornali nazionali Rai, Mediaset, La7, Sky e per vari telegiornali nazionali esteri. Si trasferisce nel 2006 a Lampedusa per seguire il crescente fenomeno migratorio che interessava l'isola pelagica e vi rimane fino al 2020. Per anni documenta la migrazione nel Mediterraneo centrale dal mare, dal cielo e da terra come freelance per le maggiori testate ed agenzie nazionali ed internazionali. Nel 2014 gli viene conferito un riconoscimento per meriti professionali al "Premio di giornalismo Mario Francese". Autore e regista del documentario "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba", direttore della fotografia del documentario "Fino all'ultima spiaggia" e regista del documentario "Uomo". Ideatore e fondatore di Mediterraneo Cronaca, realizza la testata nel 2017 coinvolgendo nel tempo un gruppo di autori di elevata caratura professionale per offrire ai lettori notizie ed analisi di pregio ed indipendenti. Crede nel diritto all'informazione e nel dovere di offrire una informazione neutrale, obiettiva, senza padroni.

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